Sul penultimo numero di Internazionale, Giovanni De mauro raccontava della teoria del sociologo Theodor Levitt, secondo cui le ferrovie americane avevano smesso di crescere perchè "pensavano di essere nel business dei treni e invece erano nel business dei trasporti". E aggiunge:
Oggi i giornali si comportano come le ferrovie: sono convinti di essere nel settore della stampa e non hanno capito di essere in quello dei mass media.
In realtà è solo una delle ultime osservazioni, in una lista destinata ad allungarsi quotidianamente. Che si sia d'accordo o meno con le dichiarazioni di uno o dell'altro, si parla molto del futuro dei giornali e si potrebbero ricostruire interi filoni di pensiero. Sicuramente è uno scenario complesso in cui nessuna interpretazione da sola, probabilmente, spiega tutto.
In una barconference (ovvero un incontro proposto dal basso) che è poco convenzionale persino per la formula di unAcademy, Gaspar Torriero (Gaspar Troncon, in Second Life) e Carlo Felice Dalla Pasqua (cfdp Pausch) daranno seguito ad un argomento che abbiamo spesso toccato (anche nella conferenza di Razzi e in quella di Zambardino). E lo faranno a modo loro:
Gaspar: “Mi pare che questa situazione rappresenti una minaccia fortissima per i giornali, specie quelli di carta; ma contemporaneamente sono sempre più convinto che rappresenti una enorme opportunità per i giornalisti, di liberarsi dalle catene della scrivania e tornare a fare il loro prezioso mestiere artigianale. Mestiere di cui c'è e ci sarà sempre grande bisogno!”
Carlo Felice: “Non sono d'accordo e te lo spiegherò”
Appuntamento: martedi 18 dicembre, alle 21:00, alla Conference Hall.
Numero massimo di iscritti: 15 (Puoi iscriverti qui)
Bella, molto interessante (anche se sono arrivata in ritardo e sono dovuta scappar via prima). Ha toccato temi cruciali anche per la mia professione (bibliotecaria). Sarebbe da approfondire il tema dei pubblici: posto che anche a me piace leggere il giornale di carta, che ritengo resterà comunque un medium insuperato, forse non è così scontato che il pubblico sappia usare i feeder e sappia selezionare in internet informazione di qualità. Nella mia esperienza professionale noto una scarsissima competenza nella ricerca e valutazione delle informazioni, anche in pubblici "insospettabili": i più per cercare una notizia (e non solo) usano Google. Troppi ritengono che internet "sia" google.
Scritto da: Agretta | dicembre 19, 2007 a 11:44 m.