Le prime domande e le prime risposte (quando ci sono) per capire unAcademy. Se hai altre domande, lascia un commento.
a. Logica
1. unAcademy? Che roba è?
2. Academy mi fa pensare all'Università. Mi spieghi bene?
3. Ho visto che c'è un Comitato Scientifico. Ancora metafora?
4. Quali sono queste regole?
5. Hai detto "aperto", ma agli incontri bisogna iscriversi. Mi spieghi?
6. Come posso partecipare attivamente, tenere una lezione o una conferenza?
7. Si paga per accedere agli incontri? Si viene pagati per tenerli?
8. Parlavi di didattica. Sarà mica palloso come a scuola?
b.Pratica
9. Cos'è Second Life?
10. Da dove posso iniziare dentro Second Life?
11. Come arrivo all'unAcademy?
12. Come posso iscrivermi ad un incontro?
E' sempre difficile spiegare in due parole qualcosa che per definizione interseca canoni, ambienti e linguaggi diversi.
unAcademy, o Accademia Non Convenzionale della Cultura Digitale, è un lugo metaforico ma anche un luogo fisico, un loft
postindustriale nella fisica del mondo di Second Life, attrezzato con aule,
sala conferenze e spazi allestiti per esperimenti di didattica e di riflessione.
E' un blog, aperto, su cui far confluire temi e percorsi di ricerca.
E' un sito che interfaccia funzioni di organizzazione
(calendario degli eventi, iscrizioni)
con questo blog e con Second Life.
Se prosegui con la lettura, proveremo a creare insieme una comprensione parziale di quello che stiamo facendo. Parziale, perchè unAcademy
è un progetto del tutto aperto in cui anche tu puoi aggiungere pezzi. O idee. O solo interesse.
2 Academy mi fa pensare all'Università. Mi spieghi bene?
L'università è innanzitutto una metafora che ci aiuta a rendere comprensibile quello che stiamo facendo. Tutti possediamo
il concetto di "università" e tutti riusciamo intuitivamente a muoverci negli "spazi" di una università. Tutti, poi,
conosciamo le regole sociali e di comportamento all'interno di una università. Come conosciamo il tipo di attività
che all'interno delle università -storicamente- si svolgono.
Il prefisso "un" di unAcademy (che in inglese indica una negazione) noi lo interpretiamo con un valore di apertura, infatti il nome
italiano è più chiaro: Accademia Non Convenzionale della Cultura Digitale. Una delle
tante idee di fondo del progetto è quella di avvicinare percorsi di ricerca tradizionale accademica e percorsi di ricerca
individuali o di gruppi. Immaginiamo unAcademy come uno spazio di confronto e condivisione di conoscenza, senza barriere di
accesso se non quelle imposte dalla grammatica dei canali disponibili e dalla fallibilità umana. L'obiettivo non è creare
un'apertura totale, ma un'apertura sostenibile. Sostenibile anche dall'impegno di tutti quelli che ci stiamo lavorando.
Che è un impegno volontario e non retribuito, necessariamente non full time.
3. Ho visto che c'è un Comitato Scientifico. Ancora metafora?
Decisamente sì. Uno studioso americano, Clay Shirky, racconta che le applicazioni sociali funzionano in base a tre livelli di regole: quelle implicite, quelle esplicite e quelle del gruppo che le usa. Per permettere ad un'idea come unAcademy di funzionare, abbiamo costituito un gruppo di garanzia che lavora sulle regole implicite (la progettazione degli spazi, ad esempio, o degli strumenti) e su quelle esplicite (senza le quali non ci sarebbe modo di avere uno spazio comune). Senza questo passaggio non sarebbe possibile offrire alle persone interessate uno strumento utilizzabile con cui creare il livello condiviso e aperto delle regole di gruppo.
La maggior parte, come utilizzatore, non le percepirai nemmeno. Si tratta di scelte organizzative ed operative. Alcune
le troverai spiegate nelle domande e nelle risposte che seguono. Ad esempio, la necessità di iscriversi agli incontri.
O lo schema da seguire per proporre una lezione o una conferenza. Oppure l'invito al rispetto degli altri durante gli eventi.
Altre regole ancora non le conosciamo nemmeno noi. Stiamo partendo con una versione
alpha proprio perchè ci siamo resi conto che, senza avviare una sperimentazione sul campo, molti vincoli non avremmo neanche
potuto immaginarli. E senza conoscere i vincoli e i problemi è complicato immaginare soluzioni. :)
unAcademy, se ci pensi bene, è implicitamente anche un percorso di ricerca metodologica.
5. Hai detto "aperto", ma agli incontri bisogna iscriversi. Mi spieghi?
Second Life non è fatta per grandi numeri, ma per interazioni di qualità. I server su cui si appoggiano le "land"
dentro il mondo metaforico hanno, per il momento, dei limiti tecnici. Quando ci sono troppi avatar in una stessa
zona cominciano i disagi.
La nostra idea è di lavorare tenendo presente questa condizione e quindi di favorire soprattutto le interazioni di qualità.
Non è escluso che nel tempo i numeri si allarghino, ma per ora le iscrizioni sono vincolate. E la regola è quella base del
"chi prima arriva, meglio alloggia".
Dopo la fase alpha o in corso d'opera, probabilmente, rivedremo alcuni parametri. Su molte cose dobbiamo fare esperienza
noi per primi.
6. Come posso partecipare attivamente, tenere una lezione o una conferenza?
Attualmente stiamo iniziando a sperimentare modi e metodi per gestire le attività nel contesto di unAcademy. Tra le cose che
dobbiamo capire bene utilizzando l'esperienza che proviamo a fare sul campo, ce ne sono alcune pratiche: ad esempio, come possiamo automatizzare
l'utilizzo degli spazi da parte di tutti. Poi c'è da strutturare un modello di interazione tra esperti e pubblico e bisogna definire
un contesto didattico o divulgativo che possa rivelarsi utile per sfruttare gli spazi e la capacità di far rete tra le intelligenze.
Tuttavia è già possibile proporci idee o collaborazioni, se vuoi dare una mano. Anche solo per entrare nello staff e aiutarci praticamente a gestire
le attività.
Basta inviarci una mail.
Update: qui trovi maggiori informazioni.
7. Si paga per accedere agli incontri? Si viene pagati per tenerli?
La risposta è "no" a entrambe le domande. Quello che stiamo facendo è provare a mettere a disposizione uno
spazio culturale organizzato. Lo stiamo facendo perchè ci interessa la logica di ricerca e la sperimentazione.
Ma lo stiamo facendo tutti su base volontaria.
Gli incontri sono gratuiti: sia per coloro che sono interessati a partecipare, sia per l'impegno di chi li
tiene.
Nel rispetto della logica di Second Life, così come la interpretiamo, l'unica forma di piccola compensazione è
volontaria. Se ti piace il lavoro che sta facendo qualcuno dello staff, o un docente, al piano terra dell'unAcademy
puoi cliccare sul suo pannello personale e fargli un'offerta in Linden, la moneta del mondo metaforico. Il 20% dell'offerta
andrà all'unAcademy e l'80% all'avatar. La consideriamo una piccola forma di motivazione, ma anche questo è un esperimento.
Lo scopo non è produrre reddito, nè come unAcademy nè come individui.
Se vuoi sostenere l'accademia, invece, troverai dei box che ti consentiranno di fare donazioni. I linden raccolti andranno a
compensare quelli spesi finora ed a finanziare l'acquisto di nuovi strumenti. Ma, anche qui, lo scopo non è il reale finanziamento,
quanto l'apertura di un ulteriore canale di sostegno. Non è obbligatorio nè richiesto fare donazioni.
8. Parlavi di didattica. Sarà mica palloso come a scuola?
Quando si progetta una applicazione, se si fa un buon lavoro, la complessità che c'è dietro non viene percepita da chi
poi l'applicazione la utilizza. Noi stiamo cercando di far questo: costruire un ambiente con poche regole ma efficaci,
che consentano di costruire interazioni proficue tra intelligenze.
Attualmente stiamo lavorando su una classificazione di base delle attività che si potranno fare, per permettere
a chi si iscrive di capire cosa aspettarsi e a chi deve gestire l'attività di sapere come organizzarla.
In questa fase abbiamo diversi modelli
in testa e proveremo a sperimentarli, prima di validare le scelte che faremo. E' anche un problema lessicale:
sono corsi, conferenze, conversazioni, laboratori? Noi per ora li chiamiamo, scherzando, "cosi sperimentali". Poi
se son rose, fioriranno.
In ogni caso tutti proveremo a lavorare sulla leggerezza e a metterci un po' di spirito ludico. Tuttavia, se non sei interessato
ai contenuti ma solo al cazzeggio, te lo sconsigliamo (ma possiamo indicarti posti più appropriati) :)
9. Cos'è Second Life?
Domandona da un milione di dollari, con tante diverse possibili risposte (e quasi tutte corrette). Prova ad
immaginarla come un posto che puoi conoscere solo avendone esperienza. E, se sei curioso, inizia a farci un giro, par
fartene una tua idea.
10. Da dove posso iniziare?
Vai sul sito di Second Life, registrati e scegli
un nome al tuo avatar (è gratis). Scarica il programma (lo trovi sempre sul sito) e installalo.
Una volta dentro Second Life, ti troverai in uno strano posto in cui ci sono 4 aree per far pratica
sui movimenti, sulla comunicazione e su come modificare il tuo aspetto. E' in inglese, ma non farti
intimorire e giocaci un po'.
Quando ti senti pronto, clicca su questo link
che, attraverso una pagina web, farà in modo che il tuo avatar si teleporti (ovvero si materializzi immediatamente)
di fronte all'unAcademy.
Poi, dato che su Second Life l'aspetto è una cosa importante, entra nell'edificio e nell'angolo a destra (al piano terra)
troverai un "newbie corner", uno spazio predisposto per aiutare chi è appena arrivato.
Troverai abiti, accessori e qualche prima indicazione (in italiano) sui tuoi prossimi passi.
11. Come arrivo all'unAcademy?
Se hai installato Second Life e hai un avatar, basta cliccare qui.
12. Come posso iscrivermi ad un incontro?
Se hai un avatar, puoi farlo da qui. Se non hai un avatar, crealo e poi torna :)
Caro Giuseppe, ho cercato di entrare là dove si dice che c'è un sito e non ci sono riuscito. Nell'ultimo periodo non sono neppure riuscito a entrare nel tuo blog e allora ti chiedo: non dovresti essere, tu che ti occupi di comunicazione, il primo comunicatore di te stesso? Come mai spesso negli ultimi mesi il tuo sito non rispondeva?
Da lettore interessato
stefano bonilli
Scritto da: stefano bonilli | ottobre 15, 2007 a 04:22 p.
L'iniziativa è interessante e ricca di potenzialità.
Una perplessità riguarda la scelta di Second Life: troppi sono, ad oggi, i limiti tecnici di quel mondo virtuale. Tra dieci anni l'intero Web avrà abbandonato la sua natura originale di medium (iper)testuale e piatto (flatlandia post litteram) per diventare spazio audiovisivo 2D e mezzo ma per adesso...
Una speranza: dare spazio agli aspetti tecnico/scientifici della Rete, oltre che comunicativi, sociologici ed in generale "umanistici".
Non dare per scontato tutto ciò che ha permesso alla cultura di trasferirsi anche nel dominio digitale.
In bocca al lupo!
ps il ragionamento di stefano bonilli è anche il mio.
Scritto da: Federico Bo | ottobre 15, 2007 a 06:21 p.
ehi voglio partecipare :-)
Scritto da: catepol | ottobre 15, 2007 a 08:53 p.
messa giù così è molto stimolante: ora ovviamente mi teleporto, così avrò qualcosa di più articolato da dire nel prossimo commento... :-)
Scritto da: pietro | ottobre 16, 2007 a 12:06 m.
@stefano: be', per circa sei settimane il sito non è stato visibile perchè ho cambiato server. Oggi ogni tanto va giù e non è visibile perchè c'è un piccolo processo (nel Filter probabilmente) che fa bloccare un servizio. Dato che è il mio hobby, mi ci dedico da solo e faccio un punto di principio capire il problema. Ma nel tempo libero :)
@Federico: non so se l'abbiamo raccontata bene, unAcademy, ma è uno spazio aperto. Quindi per definizione gli spazi tecnico-scientifici sono legati alle persone che hanno voglia di presidiarli :)
Quanto a Second Life, i limiti che ha sono gli stessi del web del '96, che raccontava molto di sè ma mostrava poco :)
@catepol, se vuoi partecipare fai una proposta e mandala alla mail dell'unAcademy.
@Pietro: :D
Scritto da: g.g. | ottobre 16, 2007 a 10:10 m.
Scritto da: Clarina Korobase | novembre 25, 2007 a 12:53 m.
Per quanto il progetto possa apparire alquanto confuso è davvero un’idea all’avanguardia, un indizio di come potrebbe funzionare il web tra qualche anno.
http://partecipativo.info/2008/07/17/accademia-non-convenzionale-della-cultura-digitale/
Scritto da: Sonia | luglio 17, 2008 a 10:33 m.